NOTA TECNICA
Cecidomia suggiscorza dell’olivo
(Resseliella oleisuga):
Segnalati disseccamenti
di rametti e delle olivine nell'agro di ANDRIA
A seguito di numerose
segnalazioni di disseccamenti
di rametti e delle olivine nell'agro di ANDRIA si è provveduto al riconoscimento dell'insetto che ne è causa.
Si tratta della cecidomia
o moscerino suggiscorza (Resseliella
oleisuga), un piccolo dittero cecidomide le
cui larve attaccano l’olivo ma anche altre
specie tipiche della macchia mediterranea.
I sintomi più evidenti sono
i disseccamenti dei rametti infestati i cui
frutti e foglie restano solitamente attaccati.
Alla
base dei rami secchi, la corteccia appare
dapprima depressa e imbrunita, successivamente
dissecca, si distacca e si fessura.
Sollevando la corteccia imbrunita è facile
osservare le larvette, apode e di colore rosato
Il danno è causato dalle larve della cecidomia
che si sviluppano sotto la corteccia,
localizzandosi in preferenza all’ascella o a
livello dei nodi dei rametti con un diametro
non superiore al mezzo centimetro, dove la
femmina depone le uova in screpolature o
piccole ferite. Le larve si alimentano dei
tessuti sottocorticali interrompendo il flusso
linfatico ascendente e provocando il disseccamento
della parte superiore del ramo.
Nelle nostre aree R. oleisuga può dare
fino a cinque generazioni all’anno che si
accavallano, con forme attive da aprile a
tutto ottobre.
Sebbene la presenza della cecidomia sia
comune, in oliveti trattati con insetticidi
contro la tignola o contro la mosca delle
olive difficilmente il livello di infestazione
arriva a causare danni economici.
E’ probabile che la riduzione dell’uso degli
insetticidi per la lotta contro la mosca,
nelle annate precedenti, per la scarsa presenza di attacchi o la loro eliminazione nel controllo
biologico dei fitofagi dell’olivo
possa aver contribuito all’aumento della
dannosità di questo dittero.
Tra i fattori che hanno potuto aumentare sensibilmente l’attacco ci sono
tutte le cause che, più o meno
direttamente, aprono lesioni corticali
(grandinate, gelate, tagli frequenti in prossimità
delle biforcazioni dei rami).
In particolare quest'anno il verificarsi di numerose grandinate e la primavera
particolarmente fresca e piovosa
hanno favorito lo sfarfallamento
delle pupe svernanti e lo sviluppo delle larve.
Biologia:
Sverna sotto forma di larva, in stato di quiescenza, mentre i
primi adulti compaiono in primavera ed hanno vita molto breve
(2-3 giorni). Le femmine depongono le uova, in gruppi di 10-30,
in corrispondenza della zona cambiale, utilizzando spaccature
della corteccia preesistenti, in quanto l’ovodepositore non ha
A seguito di numerose
segnalazioni di disseccamenti
di rametti e delle olivine nell'agro di ANDRIA si è provveduto al riconoscimento dell'insetto che ne è causa.
Si tratta della cecidomia
o moscerino suggiscorza (Resseliella
oleisuga), un piccolo dittero cecidomide le
cui larve attaccano l’olivo ma anche altre
specie tipiche della macchia mediterranea.
I sintomi più evidenti sono
i disseccamenti dei rametti infestati i cui
frutti e foglie restano solitamente attaccati.
Alla
base dei rami secchi, la corteccia appare
dapprima depressa e imbrunita, successivamente
dissecca, si distacca e si fessura.
Sollevando la corteccia imbrunita è facile
osservare le larvette, apode e di colore rosato
Il danno è causato dalle larve della cecidomia
che si sviluppano sotto la corteccia,
localizzandosi in preferenza all’ascella o a
livello dei nodi dei rametti con un diametro
non superiore al mezzo centimetro, dove la
femmina depone le uova in screpolature o
piccole ferite. Le larve si alimentano dei
tessuti sottocorticali interrompendo il flusso
linfatico ascendente e provocando il disseccamento
della parte superiore del ramo.
Nelle nostre aree R. oleisuga può dare
fino a cinque generazioni all’anno che si
accavallano, con forme attive da aprile a
tutto ottobre.
Sebbene la presenza della cecidomia sia
comune, in oliveti trattati con insetticidi
contro la tignola o contro la mosca delle
olive difficilmente il livello di infestazione
arriva a causare danni economici.
E’ probabile che la riduzione dell’uso degli
insetticidi per la lotta contro la mosca,
nelle annate precedenti, per la scarsa presenza di attacchi o la loro eliminazione nel controllo
biologico dei fitofagi dell’olivo
possa aver contribuito all’aumento della
dannosità di questo dittero.
Tra i fattori che hanno potuto aumentare sensibilmente l’attacco ci sono
tutte le cause che, più o meno
direttamente, aprono lesioni corticali
(grandinate, gelate, tagli frequenti in prossimità
delle biforcazioni dei rami).
In particolare quest'anno il verificarsi di numerose grandinate e la primavera
particolarmente fresca e piovosa
hanno favorito lo sfarfallamento
delle pupe svernanti e lo sviluppo delle larve.
Biologia:
Sverna sotto forma di larva, in stato di quiescenza, mentre i
primi adulti compaiono in primavera ed hanno vita molto breve
(2-3 giorni). Le femmine depongono le uova, in gruppi di 10-30,
in corrispondenza della zona cambiale, utilizzando spaccature
della corteccia preesistenti, in quanto l’ovodepositore non ha