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Sono laureato in agraria all'Università di Bari e svolgo la libera professione. Da sempre l'agricoltura rappresenta il mio mondo, prima attraverso l'esperienza nell'azienda di famiglia e poi con l'attività professionale. Da anni mi occupo in particolare di agricoltura biologica.
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25 ottobre 2013

IL BATTERIO KILLER DEGLI OLIVETI SALENTINI

Si chiama Xylella fastidiosa: è un batterio killer degli ulivi



L’epidemia ha contagiato decine di migliaia di piante in un’area di 8 mila ettari nella zona ionica del Salento, quella parte della provincia di Lecce che va da Gallipoli a Lequile, passando per i comuni di Ugento, Taviano, Casarano, Melissano, Racale, Parabita, Alezio, Sannicola, Nardò, Galatina

“Le piante infette dovranno essere potate drasticamente e la ramaglia di risulta dovrà essere bruciata. La prognosi, comunque, è infausta. Cnr e Osservatorio fitosanitario pugliese stimano che l’ulivo è destinato alla morte nel giro di cinque anni dopo essere stato infettato.
Nell’ambito delle misure fitosanitarie per confinare questa batteriosi sarà anche previsto il controllo della Homalodisca vitripennis, 



una piccola cicala, lunga non più di mezzo centimetro e che sarebbe il veicolo del batterio Xylella fastidiosa.
Facili da riconoscere i sintomi della malattia. Durante l’estate e l’inizio dell’autunno si evidenzia un progressivo ingiallimento delle foglie e di vaste porzioni dell’olivo. I sintomi sono simili a quelli della verticilliosi ma, in questo caso, possono iniziare anche dalle parti più basse della chioma. Il batterio, infatti, attacca la pianta occludendone i vasi xilematici, impedendo così l’idratazione della pianta. Xylella fastidiosa è stata importata dalle Americhe, dove attacca viti con la malattia di Pierce, ma anche agrumi, caffè, mandorle, oleandri.
Secondo i fitopatologi l’ingresso di questo batterio nel nostro paese non sarebbe recente ma le condizioni meteo degli ultimi mesi, il precario stato vegetativo e l’abbandono di molti oliveti salentini, la diffusione della cicala accusata di essere l’agente vettore della malattia, avrebbero fatto esplodere l’epidemia. In California Xylella fastidiosa è stata scoperta intorno al 1880 e, per i danni procurati in tutte le Americhe, compresi Florida, Messico, Costa Rica e Venezuela, è stato inserito nell’elenco A1, ovvero il massimo grado di allerta, della Eppo, l’organizzazione intergovernativa responsabile della cooperazione europea per la salute delle piante”.

Una nota tecnica è stata emessa nei giorni scorsi dall'Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia,

da cui si evince….
…………..Nelle numerose ispezioni effettuate in loco, sono state individuate diverse concause che vanno a costituire il “Complesso del disseccamento rapido dell’olivo”.




In particolare va segnalata la presenza di:
· diffusi e numerosi attacchi di “Rodilegno giallo (Zeuzera pyrina)” meno recenti che hanno consentito una debilitazione della pianta per mancata asportazione delle parti infestate e ormai disseccate;
· ridotta coltivazione del terreno e scarsa cura dello stato vegetativo e produttivo delle piante;
· presenza di funghi lignicoli che determinano una occlusione dei vasi xilematicicon conseguente limitazione della circolazione della linfa (Phaeoacremonium parasiticum. P. rubrigenun, P. aleophilum, P. alvesii, Phaemoniella spp.);
· presenza di un patogeno da quarantena (Xylella fastidiosa),batterio al quale potrebbe essere attribuito un ruolo primario negli osservati disseccamenti dell’olivo………….
LEGGI TUTTA LA NOTA TECNICA



L'ALLARMISMO NON SERVE A NESSUNO ......

SEGUIREMO CON ATTENZIONE GLI SVILUPPI DEL CASO




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