il risveglio......del bambù
L'ultima visita tecnica effettuata nell'impianto di bambù di Trinitapoli alcuni giorni fa mi regala la soddisfazione di vedere, nel germogliare di migliaia di piccole piante, l'efficacia e la realizzazione del lavoro svolto, gli interventi effettuati così come i trattamenti mirati hanno dato i risultati sperati e preventivati....e finalmente i 18 Ha di bambù che abbiamo seguito fin dal loro primo istante oggi si "risvegliano" a nuova vita....
L'ultima visita tecnica effettuata nell'impianto di bambù di Trinitapoli alcuni giorni fa mi regala la soddisfazione di vedere, nel germogliare di migliaia di piccole piante, l'efficacia e la realizzazione del lavoro svolto, gli interventi effettuati così come i trattamenti mirati hanno dato i risultati sperati e preventivati....e finalmente i 18 Ha di bambù che abbiamo seguito fin dal loro primo istante oggi si "risvegliano" a nuova vita....
Dopo il trapianto avvenuto in ottobre le piante hanno avuto una fase di inattività legata anche al periodo invernale, ora si notano i primi germogli che nei prossimi giorni continueranno ad ingrossarsi fino a raggiungere la loro dimensione definitiva, che sarà poi quella della pianta del bambù dalle dimensioni di circa 2 metri.
La scelta che è stata fatta nella tecnica colturale, per ottimizzare il terreno su cui insistono le piante, è stata quella di effettuare una consociazione con il favino
che apporterà al terreno un' alta percentuale di azoto grazie all’azotofissazione dei batteri simbionti delle radici,nonché sostanza organica.
L'elevata presenza di azoto, promuove un’anticipata ripresa vegetativa.
Accanto a queste tecniche agronomiche, frutto anche della scelta di condurre i terreni secondo le procedure del biologico, a cui è stata convertita l'intera superficie aziendale abbiamo utilizzato un protocollo di nutrizione microbica.
Non si hanno dubbi sull’importanza di una “riprogrammazione microbiologica del suolo”,
infatti i microrganismi rappresentano il primo filtro equilibratore che regola tutti i processi vitali.
pertanto occorre riposizionare l’uomo come un attento osservatore rispettoso delle leggi della Natura.
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