Si chiama Xylella fastidiosa:
è un batterio killer degli ulivi
L’epidemia ha contagiato decine di migliaia di piante
in un’area di 8 mila ettari nella zona ionica del Salento, quella parte della provincia di Lecce che va da Gallipoli a Lequile, passando
per i comuni di Ugento, Taviano, Casarano, Melissano, Racale,
Parabita, Alezio, Sannicola, Nardò, Galatina
“Le
piante infette dovranno essere potate drasticamente e la ramaglia di risulta
dovrà essere bruciata. La prognosi, comunque, è infausta. Cnr e Osservatorio
fitosanitario pugliese stimano che l’ulivo è destinato alla morte nel giro di
cinque anni dopo essere stato infettato.
Nell’ambito
delle misure fitosanitarie per confinare questa batteriosi sarà anche previsto
il controllo della Homalodisca vitripennis,
una piccola cicala, lunga non più
di mezzo centimetro e che sarebbe il veicolo del batterio Xylella fastidiosa.
Facili
da riconoscere i sintomi della malattia. Durante l’estate e l’inizio
dell’autunno si evidenzia un progressivo ingiallimento delle foglie e di vaste
porzioni dell’olivo. I sintomi sono simili a quelli della verticilliosi ma, in
questo caso, possono iniziare anche dalle parti più basse della chioma. Il
batterio, infatti, attacca la pianta occludendone i vasi xilematici, impedendo
così l’idratazione della pianta. Xylella fastidiosa è stata importata dalle
Americhe, dove attacca viti con la malattia di Pierce, ma anche agrumi, caffè, mandorle, oleandri.
Secondo i fitopatologi l’ingresso di
questo batterio nel nostro paese non sarebbe recente ma le condizioni meteo
degli ultimi mesi, il precario stato vegetativo e l’abbandono di molti oliveti
salentini, la diffusione della cicala accusata di essere l’agente vettore della
malattia, avrebbero fatto esplodere l’epidemia. In California Xylella
fastidiosa è stata scoperta intorno al 1880 e, per i danni procurati in tutte
le Americhe, compresi Florida, Messico, Costa Rica e Venezuela, è stato
inserito nell’elenco A1, ovvero il massimo grado di allerta, della Eppo,
l’organizzazione intergovernativa responsabile della cooperazione europea per
la salute delle piante”.
Una
nota tecnica è stata emessa nei giorni scorsi dall'Osservatorio Fitosanitario della Regione
Puglia,
da cui si evince….
…………..Nelle numerose ispezioni
effettuate in loco, sono state individuate diverse concause che vanno a
costituire il “Complesso del disseccamento rapido dell’olivo”.
In
particolare va segnalata la presenza di:
· diffusi e numerosi attacchi di “Rodilegno giallo (Zeuzera
pyrina)” meno recenti che hanno consentito una debilitazione della
pianta per mancata asportazione delle parti infestate e ormai disseccate;
· ridotta coltivazione del terreno e scarsa cura dello
stato vegetativo e produttivo delle piante;
· presenza di funghi lignicoli che determinano una
occlusione dei vasi xilematicicon conseguente limitazione della circolazione
della linfa (Phaeoacremonium parasiticum. P. rubrigenun, P. aleophilum, P.
alvesii, Phaemoniella spp.);
·
presenza di un patogeno da quarantena (Xylella
fastidiosa),batterio al quale potrebbe essere attribuito un ruolo primario
negli osservati disseccamenti dell’olivo………….